Immerso nelle fondamenta di calli e palazzi il legno sorregge Venezia, segna le vie d’acqua nella laguna, offre attracco alle imbarcazioni ed è stato materia prima per la grande vocazione marinara della Serenissima. Duttile e vivo, è il compagno ideale per il viaggio nel design di Lunardelli Venezia, azienda storica specializzata nella lavorazione del legno, che produce oggetti di design che esprimono l’anima di Venezia e l’alta qualità dell’artigianato italiano.
Nell’ambito di Venice Fashion Week abbiamo ambientato il design contemporaneo delle collezioni Lunardelli negli spazi storici di Corte di Gabriela, boutique hotel situato a San marco, in una dimora appartenuta a Mariano Fortuny.
Il saper fare storico abbina il legno ad altri materiali nobili come il vetro, mentre la tradizione di artigianato di altissima qualità viene reinterpretata dall’approccio contemporaneo di designer e artigiani chiamati a sperimentare con le tecnologie digitali e con un’attenzione particolare alla sostenibilità.
Le sedute Ca’ Pesaro, impreziosite dai pregiati tessuti della Tessitura Luigi Bevilacqua e ispirate alle facciate barocche in bugnato a diamante del Museo Ca’ Pesaro; il contenitore Masanetta che ricorda il granchio veneziano, disegnato dalla designer Elisabetta Mancinelli; il celebre porta frutta secca Carmini che ricorda la rigorosa geometria rinascimentale della chiesa di Santa Maria dei Carmini.
E ancora Piova, la lampada disegnata per Lunardelli Venezia da Damiano Frison che proietta i giochi dei cerchi concentrici dell’acqua piovana quando la si osserva dai canali veneziani.
È proprio dal legame forte e passionale per Venezia con il suo territorio che Lunardelli trae idee e forme che vanno ad arricchire la collezione di oggetti d’arredo e lampade.
Il saper fare è abbinato al legno e ad altri materiali nobili, dove la tradizione artigianale si reinterpreta in un approccio e visione contemporanea per un’attenzione particolare alla sostenibilità. L’esempio è con Isole, piccoli tavolini da caffè creati dal riutilizzo delle canne di vetro di Murano.
In questi oggetti il cuore delle canne di vetro dai diversi colori è nascosto da uno strato esterno a volte contrastante per cromia ed effetto. Dalla lavorazione e cottura delle singole canne messe appaiate nel forno si crea un’unica lastra dall’effetto filamentoso ed irregolare come sono le onde della laguna.
Il dettaglio sta infine nello stretch: procedimento della sabbiatura sagomata che fa sì che la pasta di vetro della canna interna emerga come emergono le terre della laguna veneziana. Qui, milioni di granelli di sabbia creano una maschera compositiva in macro mappature: troviamo l’ottagono di Poveglia o i filari dei vitigni di Venissa a Mazzorbo.
Santa Croce, Calle Seconda del Cristo 2210/A
30125 Venezia
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Le foto sono di Igor Serdyukov e Marta Formentello per Venezia da Vivere, e sono state realizzate presso Corte di Gabriela, boutique hotel in una dimora appartenuta a Mariano Fortuny.